Viviamo in un mondo frenetico, pieno di stimoli, di scadenze, di cose da fare e di schermi. Ogni cosa va presa di petto, ogni decisione va presa in fretta, spesso siamo costretti a correre e pur muovendoci velocemente ci sembra di non arrivare da nessuna parte, come fossimo su un grande tapis roulant o sulla ruota di un criceto.
Tenendo questo ritmo, nel lungo periodo, inevitabilmente alcune parti di noi sbiadiscono o rimangono schiacciate da altre, più efficienti e produttive. Piano piano mettiamo in secondo piano bisogni, sogni, desideri, obiettivi, passioni, istanze interne e i nostri personaggi interni più vivaci, spesso i nostri preferiti, perdono vita. Lentamente ci sentiamo diventare bidimensionali, proprio come le immagini negli schermi che ci circondano.
A questo punto prendersi un tempo per fermarsi ed ascoltare sé stessi non è più solo una buona idea, ma un diritto e l’unica soluzione per toglierci dall’immobilità e rimetterci in movimento, uscire dalla modalità sopravvivenza e ricominciare a vivere la nostra esistenza davvero, prendendoci la piena responsabilità di ogni nostra scelta, solcare le onde e non lasciarci trasportare dalla marea.

Questo laboratorio ha come obiettivo quello di concederci un tempo per noi stessi, per ascoltare profondamente il nostro corpo, ristabilire l’armonia col respiro e riprendere la coscienza della nostra interezza come esseri desideranti e sociali.

Tridimensionalità dell’essere in presenza

In fase di programmazione!

Ricorda: ognuno a suo modo è un essere creativo, per fare teatroterapia non serve essere artisti.

Il laboratorio è indirizzato unicamente ai soci di Encefali a Remi. 

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